Sono sorelle Dely e Indi, tigri del Bengala di due anni e mezzo. Sono nate in cattività, nel circo Darix Togni. «Questo è il loro mondo», spiega Dario che racconta di essere stato «battezzato in una gabbia delle tigri» e che dal padre ha ereditato l' arte di ammaestrare i possenti felini. Cinque in gabbia Davanti alla gabbia nella quale le giovani tigri giocano come due gattoni troppo cresciuti, si tendono gli agguati, si rotolano nella sabbia e rimangono immobili a pancia in su, a riscaldarsi al sole pallido di fine novembre, egli spiega la filosofia del suo mestiere. «Le tigri chiedono coerenza e buon senso. Sono intelligentissime, imparano tra loro e dal domatore, ti mettono alla prova, conoscono le debolezze e sanno fino a dove possono spingersi. Queste tigri ti ammaestrano e devi stare attento a non cadere nelle loro tattiche». Cinque tigri (con le sorelline si esibiscono anche Rumba, Samba e Sumatra), due elefanti, lo struzzo e il coccodrillo, i cavalli e le zebre e i cani: sono alcuni dei protagonisti del Circo che in piazzale Cuoco offre ai milanesi uno spettacolo sempre più simile al musical. «Dieci anni fa erano 300 gli animali. Ma il circo sta cambiando e poco per volta li sostituiremo». Troppe le polemiche che accompagnano il Circo a ogni tappa. «Anche il Comune - spiega l' assessore alla Tutela degli animali, Chiara Bisconti - sta lavorando su questa nuova filosofia che non rinnega l' arte del Circo, che può e deve essere arte pura disciplina a prescindere dall' utilizzo degli animali e che ha anche una funzione educativa, al pari di una vera e propria disciplina sportiva». Vigilanza della Asl Sul benessere di questi animali vigila la Asl. Il veterinario Paolo Albasini con i colleghi della Forestale visita con ispezioni puntuali il Circo e controllano che le regole a garanzia del loro benessere siano rispettate. Ma, puntualmente, come l' altro ieri pomeriggio, non mancano i blitz con proteste accese degli animalisti, blocco del traffico, presidi della polizia. Più pacato l' intervento della Lav. Marianna Sala, presidente della sezione milanese, ricorda che «Paesi come Svezia, Finlandia, Israele, Singapore, Brasile e Costa Rica hanno già approvato leggi che vietano l' uso degli animali negli spettacoli circensi; in Gran Bretagna il divieto entrerà in vigore dall' 1 luglio 2012. Perché, invece, l' Italia continua a finanziarli, con sovvenzioni statali?». Occasione per i bambini Eppure il Circo rimane un' attrazione amata dai bambini. Per molti questa è l' unica occasione di vedere da una distanza ravvicinata tigri ed elefanti. Ma come, insiste l' avvocato Sala, «non occorre essere dei fini etologi, per capire che l' ambiente del circo è profondamente diverso dal loro habitat naturale; che i grandi felini soffrono se detenuti in pochi metri quadrati; che gli elefanti esibiti sono solo il simulacro dei loro simili selvatici, in quanto privati della loro reale natura di pachidermi abituati ad ampi spazi, lunghe rotte migratorie e complessa vita sociale. Del tutto diseducativo è, poi, il messaggio dato dal circo con animali: che cosa dovrebbe apprendere un bambino, alla vista di uno spettacolo basato sul dominio del diverso garantito dalla frusta in mano al domatore?».
bello
RispondiEliminaBravi, ragazzi! Scrivete, scrivete...
RispondiEliminaProf. Bert.