sabato 21 gennaio 2012

Adolescenza:un incubo senza fine?

L'adolescenza è tanto bella e divertente quanto dolorosa e complicata,caratteristiche e emozioni che possiamo vivere solo in questo periodo e che la rendono indimenticabile.
Ci sono momenti in cui ti chiedi che senso abbia,quale sia lo scopo della nostra esistenza e se serve davvero a qualcosa come ci comportiamo. Chi crede in Dio,o comunque nell'Aldilà,penserà che ci sia un'altra vita dopo questa e chi no crede?Come fa a sopravvivere? E perché siamo spinti a seguire le regole,a fare ciò che ci ordinano,a cercare il piacere,evitare il dolore,non far soffrire gli altri,migliorarci,cambiare,organizzarci,...??
Poi ci sono volte in cui sei contento di avere ciò che hai,di essere quello che sei,della vita in generale e non ti sfiora nemmeno il pensiero che tanto un domani non ci sarai più.Pensi che tutto sia bellissimo e vuoi vivere a pieno de opportunità che ti vengono offerte.
In questi anni si manifestano i primi veri problemi,a partire dal cambiamento radicale dentro e fuori dal nostro corpo,crescono i dubbi a cui non sappiamo rispondere per la paura di fare certe domande,si capisce cosa vuol dire amare un'altra persona,si prende atto della situazione del mondo. Non si può dire,però,che tutto sia negativo:la scuola diventa la nostra prima casa,un luogo dove possiamo confrontarci e che in qualche modo sa aiutarci a superare i primi ostacoli,conosci meglio chi ti sta intorno,i problemi ti uniscono alle persone che ti vogliono davvero bene e contemporaneamente ti aprono gli occhi,svelandoti chi si è sempre preso gioco di te,impari la pazienza,il rispetto e il perdono,criteri essenziali nel corso della vita.

Giulia Rosa

Recensione di una Canzone


Quello che le donne non dicono
Fiorella Mannoia
Festival di San Remo_1987

La canzone della Mannoia è rivolta alle donne in genere.
E' una canzone che rivela al mondo uno dei nostri lati più nascosti e difficili da esporre; ,nella semplicità più assoluta,con una melodia fantastica,la voce della cantante italiana è riuscita a trasmettere molto chiaramente un messaggio: la forza delle donne non sta nello sforzo fisico,ma viene espressa nella vita quotidiana con ogni singolo gesto. Il testo semplice e le parole "azzeccate" hanno generato un risultato unico e capace di commuovere gli ascoltatori.
Penso che ogni donna posso riconoscere nella canzone un lato di se stessa e,sperando di parlare a nome di molte altre,sono orgogliosa di essere stata descritta così profondamente da una cantante famosa,com'è la nostra Fiorella Mannoia.


Ci fanno compagnia certe lettere d'amore
parole che restano con noi,
e non andiamo via
ma nascondiamo del dolore
che scivola, lo sentiremo poi,
abbiamo troppa fantasia, e se diciamo una bugia
è una mancata verità che prima o poi succederà
cambia il vento ma noi no
e se ci trasformiamo un po'
è per la voglia di piacere a chi c'è già o potrà arrivare a stare con noi,
siamo così
è difficile spiegare
certe giornate amare, lascia stare, tanto ci potrai trovare qui,
con le nostre notti bianche,
ma non saremo stanche neanche quando ti diremo ancora un altro "si".
In fretta vanno via della giornate senza fine,
silenzi che familiarità,
e lasciano una scia le frasi da bambine
che tornano, ma chi le ascolterà...
E dalle macchine per noi
i complimenti dei playboy
ma non li sentiamo più
se c'è chi non ce li fa più
cambia il vento ma noi no
e se ci confondiamo un po'
è per la voglia di capire chi non riesce più a parlare
ancora con noi.
Siamo così, dolcemente complicate,
sempre più emozionate, delicate ,
ma potrai trovarci ancora quì
nelle sere tempestose
portaci delle rose
nuove cose
e ti diremo ancora un altro "si",
è difficile spiegare
certe giornate amare, lascia stare, tanto ci potrai trovare qui,
con le nostre notti bianche,
ma non saremo stanche neanche quando ti diremo ancora un altro "si"



PARERE PERSONALE
Ho scelto con fatica questa canzone perché pensavo non fosse abbastanza precisa,personale,poi ho capito che è l'unica in cui posso rispecchiarmi. Nonostante rappresenti solo un lato della mia personalità,quello più romantico,ho pensato che fosse la più adatta(inoltre non penso esista una canzone in grado di rispecchiare il mio stato d'animo in quest'ultimo periodo).
Mi ritengo orgogliosa di appartenere a questo sesso,nonostante mi lamenti spesso riguardo a ciò che noi siamo obbligate a sopportare,a differenza dei miei compagni o adulti maschi. Questa canzone spiega che ci sono momenti,paure e emozioni...semplicemente inspiegabili e l'unico modo per chi vuole aiutarci è o starci vicino senza troppe domande o lasciarci sole con i nostri pensieri. Un altro passo in cui mi ritrovo è la consapevolezza di amare i corteggiamenti,i regali e le sorprese,la vicinanza di qualcuno a me caro anche quando dimostro il contrario e poi proprio questo:il concetto di “contrario”. So di essere complicata e non lo nego,a volte è difficile pure per me capire cosa voglio e cosa penso,ma non penso sia del tutto impossibile capirci(capirmi) e che basti un po' di attenzione e comprensione.

Giulia Rosa

lunedì 16 gennaio 2012

visione "compiti"

I temi vanno bene. Attenti solo a come scrivete i titoli: a volte risultano poco chiari. Tommaso, potevi inserire anche tu qualche immagine o video. Cmq bravi, continuate così!

Prof. Bert.

domenica 15 gennaio 2012

Tema In Classe

I VIDEOGAMES

I videogiochi sono ormai da circa cinquant' anni uno tra i passatempi preferiti dai giovani.
Nascono per la prima volta in America negli annni '50, e qualche anno dopo si diffondono nelle prime sale giochi. Nel giro di circa 5- 10 anni, i videogames diedero frutto a un commercio globale che coinvolgerà centinaia di paesi. Tra questi, USA e Giappone schiacciano presto ogni forma di concorrenza.
Dalle sale giochi allo schermo di casa il passaggio è presto fatto: ciò consentirà un uso prolungato delle realtà virtuali.
Gli scopi iniziali di tale diffusione erano in realtà diversi.
Infatti le prime grafiche virtuali erano state inizialmente elaborate per fini scientifici.
Col tempo, vennero bcreate elaborazioni sempre più complesse e questo portò alla nascita dei primi videogames, come Pacman, Super Mario e Snake, gioco che spopolò anche sui primi telefonini. Inizialmente questi nuovi svaghi si basavano principalmente su gare automobilistiche, navicelle spaziali e omini che saltavano su e giu. Fu solo alcuni anni dopo che fu inserita la vera e propria violenza nei videogames con videogiochi come Doom (FPS) e Street Fighter. Così gli sviluppatori cercavano la concorrenza creando simulazioni sempre più violente. I videogiochi, nel 21 secolo, sono ormai entrati nella vita quotidiana dei ragazzi, e le proteste dei genitori sono sempre più sentite.
Per tutelare la salute degli utenti, è stato inventato il sistema pegi.
Esso serve a "marchiare" il videogioco, indicando età consigliata e i contenuti.
Purtroppo, però, molte famiglie non prestano attenzione a queste indicazioni, nonostante siano ben visibili sulla copertina. A mio parere non si può dire che i videogames facciano male o no. Ma il modo in cui vengono utilizzati ne determina le conseguenze. Alcuni ragazzi sono arrivati persino ad accoltellare i genitori a causa di una periferica videoludica. Secondo me i genitori dovrebbero insegnare ai ragazzi che ci sono cose molto più importanti dei videogiochi. E i ragazzi, col passare degli anni, impareranno il bello dell' uscire in compagnia.