domenica 10 giugno 2012

LA TERRA CONTINUA A TREMARE



La terra in Emilia continua a tremare e non accenna a fermarsi. Dopo quella del 20 maggio scorso, di magnitudo 5.9, stamattina un'altra scossa di magnitudo 5.8 è stata registrata nel modenese, nella zona tra Medolla e San Felice sul Panaro, avvertita distintamente in tutto il Nord Italia. E mentre si ricomincia, tristemente, a fare i conti delle vittime e dei danni – gli ultimi aggiornamenti parlano di 15 morti accertati – si cerca di capire cosa stia succedendo sotto il profilo geologico all'Emilia. Come è possibile, insomma, che una regione classificata dalla mappa dell'Ingv come zona a pericolosità medio-bassa si trovi a fare il conto delle vittime di due terremoti nel giro di soli dieci giorni?

Come spiega il sismologo, pur trattandosi della rottura di una nuova  faglia, la scossa del 29/05
si inquadra perfettamente nel sistema complesso di faglie che caratterizza il margine esterno dell’Appennino Settentrionale. E' lì, nel sottosuolo della Pianura Padana - spiega ancora il ricercatore dell'Ingv - che si trova il bordo molto frastagliato che caratterizza l'avanzata della placca africana contro quella eurasiatica. Un sistema di faglie estremamente complesso, e anche ben studiato nel corso degli anni, visto l'interesse per l'estrazione di gas naturale dal sottosuolo padano.

L'evento del 29 maggio ha avuto intensità minore rispetto al precedente ma, proprio per le caratteristiche del luogo, non è da escludere la probabilità che altri eventi di questa magnitudo si verifichino in futuro. In questa zona ci sono sempre stati dei terremoti di questo tipo, anche se poco frequenti”, spiega il sismologo.







Il terremoto mi ha colpito molt. Nei giorni scorsi mi sono soffermato a sfogliare alcuni quotidiani e sono rimasto colpito dalla forza e dalla voglia di ricominciare che hanno gli emiliani, nonostante la paura che hanno ogni notte prima di chiudere gli occhi e i pochi aiuti che ricevono dallo Stato. A Roma i politici, invece di sprecare tanti soldi e di fare solo parole, si dovrebbero rimboccare le maniche e andare in prima linea a soccorrere chi ha bisogno.
Con questo breve sfogo, voglio dire che nel mio piccolo mi sento vicino alla popolazione emiliana e le rivolgo un"In bocca al lupo" per ricominciare....

                                                                                                   Cristian Somenzi.

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