
Lo studio è stato condotto da ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, mediante una tecnica denominata Interferometria Differenziale che permette di misurare spostamenti del terreno anche dell’ordine di pochi centimetri su grandi aree. La zona maggiormente interessata si estende per circa 50 km quadrati, tra Mirandola e San Felice sul Panaro nella provincia di Modena.
Il sollevamento è stato causato dallo scorrimento in profondità dei due lembi della faglia sulla quale si e’ originato il terremoto del 29/5. L’ultima acquisizione del sistema, sulla zona interessata dal sisma era avvenuta la sera del 27 maggio, due giorni prima del secondo evento.
Il risultato ottenuto e’ particolarmente interessante in quanto consente una analisi completa della zona interessata dalle deformazioni del suolo, la quale mostra un orientamento prevalentemente est-ovest.
Le sue caratteristiche, e il confronto con i dati della sismicità, indicano che la faglia del 29/5 si colloca nella continuazione verso Ovest di quella del terremoto del 20 maggio.
La prima volta che ho letto questo articolo e ho visto queste immagini, sono rimasta senza fiato...
[Tratto da: Panorama]
Laura Castellotto
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