L’AFRICA
L'Africa è
un continente attraversato dall'equatore e caratterizzata da una grande
varietà di climi. Per estensione del territorio, è il terzo continente dopo Asia e America.
ALTITUDINI: le maggiori altitudini dell'Africa si trovano in prossimità
della Rift Valley: si tratta del Kilimangiaro in Tanzania, del Kirinyaga nello stato omonimo e delle cime più alte della Catena del Ruwenzori tra l'Ugandae
la Repubblica Democratica del Congo. Kilimangiaro e Kirinyaga sono vulcani spenti, ma sulle loro
cime si trovano ghiacci perenni
IL NORD-AFRICA: nella parte settentrionale
del continente, dall'Oceano Atlantico fino al Mar Rosso, si estende il deserto del Sahara, il più vasto
deserto del mondo; la sua superficie è principalmente pianeggiante, ma vi si
trovano anche rilievi. A nord-ovest il deserto è delimitato dalla catena
dell'Atlante e a nord-est lo
separa dal Mar Rosso un altopiano roccioso che digrada fino aldelta del Nilo. A meridione il Sahara sfuma in un'area pianeggiante
semi-arida chiamata Sahel. Il clima è tipicamente
mediterraneo al nord, con estati calde e secche e inverni miti e umidi.
LE COSTE: lo sviluppo costiero del continente ha una
lunghezza complessiva relativamente modesta, di circa 26.000 km. La costa
occidentale prospiciente l'Oceano Atlantico si presenta priva di penisole e insenature di
dimensioni rilevanti, con l'unica eccezione del vastissimo golfo di Guinea. La
costa settentrionale che dà sul mar Mediterraneo invece ha due importanti golfi: il golfo della
Sirte davanti alla Libia e il golfo di Gabes davanti alla catena dell'Atlante.
La costa orientale, bagnata dal Mar Rosso e dall'Oceano Indiano,
presenta l'unica penisola del Corno d'Africa.L'unica
isola di grandi dimensioni è il Madagascar, la quarta più grande del mondo. Ci
sono arcipelaghi di piccole isole sul versante Atlantico, come Madeira, Canarie
e Capo Verde. Presso la costa della Tanzania si trova l'isola di Zanzibar, la
maggiore del versante orientale dopo Madagascar.
I CORSI D’ACQUA:in Africa vi sono vaste zone areiche, ovvero
prive di corsi d'acqua e regioni endoreiche, ovvero con corsi
d'acqua che si perdono nel deserto o in paludi o sfociano in laghi chiusi. La
fascia centrale del continente, dove le piogge sono regolari, forma invece una
zona esoreica, ovvero
con corsi d'acqua che sfociano nel mare, principalmente nell'Oceano Atlantico,
come il fiume Niger e il fiume Congo. I numerosi affluenti del Congo
formano un enorme bacino fluviale. Nella parte più
meridionale scorrono l'Orange, che sfocia nell'Oceano
Atlantico, il Limpopo e lo Zambesi, tributari dell'Oceano Indiano.
Lo Zambesi è celebre anche per leCascate Vittoria, fra le più spettacolari
del mondo. Il principale fiume africano è il Nilo che, con
il suo affluente Kagera, è tradizionalmente considerato il fiume più lungo del
mondo davanti al Rio delle Amazzoni. Il Nilo attraversa l'Africa nord-orientale
e quando raggiunge il Mediterraneo sfocia con un'ampia foce a delta. Il fiume è conosciuto per il limo, terra
che rendeva fertile la distesa sahariana e che consentì lo sviluppo della
civiltà egizia.
IL CLIMA: il clima del continente africano è generalmente
caldo, anche se con variazioni notevoli a seconda delle zone. L'estrema
porzione settentrionale del continente ha un clima mediterraneo, con estati
secche e inverni umidi. Questo tipo di clima si trova anche nella parte più
meridionale del continente, presso Città del Capo. Il resto del Nordafrica presenta
un clima desertico o semidesertico, mentre avvicinandosi all'equatore il clima
si fa tropicale, che è molto umido; è qui che si registra il massimo di
precipitazioni annuali. Il clima ritorna desertico o semidesertico nelle zone
del Corno d'Africa e del Kalahari, mentre è prevalentemente
tropicale nel Madagascar. Climi di alta montagna si
trovano nella zona dell'altopiano Etiopico e sulle
vette più alte come il Kilimangiaro e il Ruwenzori. Le temperature sono
generalmente piuttosto elevate.
AMBIENTI E FAUNA: l'Africa presenta una grande
varietà di ambienti ed ecosistemi, molti dei quali sono unici al mondo. La
parte settentrionale del continente è occupata in gran parte dal gigantesco deserto del Sahara, mentre
a sud di questo, l'ambiente predominante è la grande savana,
l'immensa distesa erbacea teatro dei grandi safari per turisti. Nella zona equatoriale,in
particolare nel bacino del Congo,vi sono invece le grandi foreste tropicali, estese anche su buona
parte della zona del Golfo di Guinea. Altre aree desertiche si
trovano nella zona del Corno d'Africa e nella
zona sud-ovest del continente, dove si trova il grande deserto del Kalahari. Un'estesa foresta pluviale occupa
anche la parte orientale del Madagascar, per il resto ricoperto da
savane. Paesaggi tipicamente di alta montagna si trovano nell'altopiano Etiopico. L'estrema
parte nord-ovest del continente, la zona settentrionale di Algeria, Tunisia e Marocco, e la punta meridionale,
presentano ambienti tipicamente mediterranei. L'Africa è famosa in tutto il mondo
per la varietà e l'unicità degli animali che la popolano. Sono presenti molte
specie di Felini, come illeone, il leopardo, il serval,
il ghepardo e varie
specie di gatti selvatici, oltre a specie di canidi come i licaoni e gli sciacalli. Molto
diffusi nelle foreste sono le grandi scimmie antropomorfe come gli scimpanzé e i gorilla, mentre altri primati popolano
anche le praterie, come imandrilli, le amadriadi e le scimmie
leopardo. Le grandi savane sono il regno dei grandi erbivori come le giraffe, gli elefanti, i rinoceronti, e delle grandi mandrie di bufali, gnu, zebre, gazzelle, impala e antilopi di varie
specie. I grandi deserti sono popolati da dromedari, orici,fennec, viperidi. Presso
i grandi fiumi vivono ippopotami e coccodrilli. Le savane sono
percorse inoltre dagli struzzi e
sorvolate da varie specie di avvoltoi. Oltre a questi in Africa vi
sono numerosissime specie di uccelli. In particolare in Madagascar vi è un
vastissimo ecosistema unico al
mondo con un numero impressionante di volatili.
IL PETROLIO
Che cosa è
Detto anche oro nero è un liquido infiammabile, denso di colore marrone scuro o verdognolo, che si trova in alcuni punti negli strati superiori della crosta terrestre, ad una profondità generalmente compresa tra poche decine e diverse migliaia di metri. È composto da una mistura di vari idrocarburi, ma con variazioni nell'aspetto, nella composizione e nelle proprietà.
Detto anche oro nero è un liquido infiammabile, denso di colore marrone scuro o verdognolo, che si trova in alcuni punti negli strati superiori della crosta terrestre, ad una profondità generalmente compresa tra poche decine e diverse migliaia di metri. È composto da una mistura di vari idrocarburi, ma con variazioni nell'aspetto, nella composizione e nelle proprietà.
Come si forma il petrolio
Si forma sotto la superficie terrestre per decomposizione di organismi marini e di piante che crescono sui fondali oceanici. La formazione del petrolio è un fenomeno iniziato molti milioni di anni fa, quando esisteva un'abbondante fauna marina, e che continua ancora oggi. I sedimenti depositati sul fondo degli oceani, accrescendo il loro spessore e dunque il loro peso, sprofondano nel fondale marino; a mano a mano che altri sedimenti si accumulano, la pressione su quelli sottostanti aumenta considerevolmente e la temperatura si alza di diverse centinaia di gradi. Il fango e la sabbia si induriscono trasformandosi in argillite e arenaria, il carbonio precipita, le conchiglie si induriscono trasformandosi in calcare, mentre i resti degli organismi morti si trasformano in
sostanze più
semplici composte da carbonio e idrogeno, gli idrocarburi appunto, per dare
origine al petrolio greggio e al gas naturale. Viene portato alla superficie dalla pressione
dei gas sotterranei o mediante pompe; viene poi raccolto in serbatoi e
trasportato per mezzo di oleodotti o petroliere nei luoghi di lavorazione. Una
volta estratto, il petrolio viene trattato con sostanze chimiche e calore, per
eliminare l'acqua e le particelle solide in esso contenute, e per separare il
gas naturale residuo. Viene poi immagazzinato in serbatoi di smistamento, da
dove viene trasportato alle raffinerie mediante tubazioni continue (oleodotti),
o con navi opportunamente attrezzate (navi cisterna, o petroliere), o con
speciali autoveicoli (autocisterne) e carri ferroviari (carri cisterna). Lo
stabilimento dove si trasforma il petrolio greggio in prodotti finiti è detto raffineria. Dalla sua raffinazione si ottengono prodotti molto importanti come
benzina, cherosene, oli per motori diesel, oli per riscaldamento, lubrificanti,
oltre ad una serie di prodotti destinati alle industrie petrolchimiche
Si forma sotto la superficie terrestre per decomposizione di organismi marini e di piante che crescono sui fondali oceanici. La formazione del petrolio è un fenomeno iniziato molti milioni di anni fa, quando esisteva un'abbondante fauna marina, e che continua ancora oggi. I sedimenti depositati sul fondo degli oceani, accrescendo il loro spessore e dunque il loro peso, sprofondano nel fondale marino; a mano a mano che altri sedimenti si accumulano, la pressione su quelli sottostanti aumenta considerevolmente e la temperatura si alza di diverse centinaia di gradi. Il fango e la sabbia si induriscono trasformandosi in argillite e arenaria, il carbonio precipita, le conchiglie si induriscono trasformandosi in calcare, mentre i resti degli organismi morti si trasformano in

Previsioni
Lo sfruttamento di nuovi giacimenti e l'incremento della percentuale di petrolio estratto dalle riserve già note, che verrà reso possibile dal miglioramento delle tecnologie, fanno ritenere che il petrolio estratto sarà sufficiente a soddisfare i fabbisogni energetici dell'umanità fino ai primi decenni del XXI secolo. Gli esperti sono però scettici riguardo al fatto che l'entità dei nuovi giacimenti, o l'invenzione di tecnologie particolarmente innovative per il loro sfruttamento, possano consentire di superare di molto questa data.
Lo sfruttamento di nuovi giacimenti e l'incremento della percentuale di petrolio estratto dalle riserve già note, che verrà reso possibile dal miglioramento delle tecnologie, fanno ritenere che il petrolio estratto sarà sufficiente a soddisfare i fabbisogni energetici dell'umanità fino ai primi decenni del XXI secolo. Gli esperti sono però scettici riguardo al fatto che l'entità dei nuovi giacimenti, o l'invenzione di tecnologie particolarmente innovative per il loro sfruttamento, possano consentire di superare di molto questa data.
Impatti ambientali del petrolio
L'estrazione petrolifera è costosa e spesso danneggia l'ambiente. L'estrazione può essere preceduta dal dragaggio che danneggia il fondo marino e le alghe, fondamentali nella catena alimentare marina.
L'estrazione petrolifera è costosa e spesso danneggia l'ambiente. L'estrazione può essere preceduta dal dragaggio che danneggia il fondo marino e le alghe, fondamentali nella catena alimentare marina.
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